Compatti full electric

Si chiama Agri Eve il nuovo marchio di trattori compatti full electric sviluppati dall’azienda italiana Eve di Rovereto. Propone quattro differenti modelli che aspirano a inserire nuovi livelli di operatività all’interno del segmento degli specializzati isodiametrici. Sarà il tempo a dire se l’iniziativa avrà successo o meno.

L’elettrificazione dei trattori agricoli è un tema di cui molto si parla, ma estremamente complesso da sviluppare in termini concreti. A differenza delle auto, che devono assecondare solo trasporti di persone e cose in condizioni operative relativamente costanti, le macchine agricole semoventi sono chiamate ad assolvere ampi range di applicazioni espletate in condizioni operative quanto mai varie.

Per questo motivo la maggior parte dei costruttori di trattori più che guardare a elettrificazioni globali delle proprie macchine sta lavorando a elettrificazioni limitate ad alcune funzioni.

Il problema sono le batterie

Posizione oggi dettata dalla mancanza di una sorgente di energia continuativa e di facile rigenerazione da porre alla base di un mezzo full electric. Ne deriva che a meno di imposizioni politiche di carattere ideologico che escludessero la commercializzazione di macchine propulse da motori endotermici, l’immediato futuro continuerà a essere dominato proprio dall’endotermico, con derive ibride e alimentazioni alternative, ma sempre endotermico.

A conferma, il fatto che i recenti lanci di trattori equipaggiati con powertrain ibrido-elettrici sono stati sostenuti solo da prototipi. Vero che il comparto del sollevamento ha visto la messa in serie dei primi telescopici full electric, ma si tratta di macchine specialistiche finalizzate a movimentazioni al chiuso o in aree circoscritte. L’idea di progettare e produrre a breve trattori multipourpose full electric mossi da batterie per ora non rientra fra le strategie commerciali dei grandi costruttori di settore, complici i costi previsti per tali macchine che non permetterebbero rapidi ammortamenti degli investimenti da parte degli utenti finali, le limitate autonomie e i tempi di ricarica delle batterie.

Soluzione per macchine compatte

Tali problemi sarebbero in parte superabili inquadrando il full electric quale sistema di propulsione per macchine compatte orientate all’agricoltura specializzata di pregio, ambito che essendo però di nicchia e quindi caratterizzato da bassi volumi al momento, non sembra interessare ai grandi ed è approcciato solo da piccole realtà produttive. L’ultima proposta in tal senso quella avanzata da Eve, azienda di Rovereto fino a ieri operante quale società di consulenza e system integrator nel campo della mobilità elettrica.

Nei mesi scorsi ha depositato il marchio “Agri Eve” con l’obiettivo di sfruttare il proprio know-how tecnico per sviluppare trattori compatti isodiametrici articolati ad alimentazione elettrica. Quattro i modelli attualmente messi a punto, con quello di attacco, siglato “Evo 1”, che si orienta ad attività agricole sviluppate all’interno di vigneti, frutteti e serre risultando disponibile in allestimenti cabinati e open. Uguale nella meccanica, ma con la possibilità di essere pilotato da remoto e senza operatore a bordo il modello “Evo 2”, mentre “Evo 3” risulta omologabile con fronte marcia retroverso e si propone quale vero e propri drone “Evo 4”, predisposto di serie con un sistema di navigazione autonoma.



Entro fine anno sul mercato

Per tutte le macchine le commercializzazioni dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno corrente e tutte condividono un powertrain di progettazione originale Agri Eve integrante un sistema di trazione integrale supportato da un motore elettrico associato a una trasmissione idrostatica a variazione continua. Le prestazioni dell’unità elettrica vedono una potenza continuativa di 50 chilowatt elevabile nei momenti di picco a 75 chilowatt, rispettivamente 68 e i 102 cavalli circa, sviluppata a due mila e 300 giri al minuto con una coppia di 300 newtonmetro. Una trasmissione idrostatica integrata da un cambio meccanico a due rapporti, da un cambio idraulico automatico a due stadi e interfacciata sia con gli assali sia con il motore elettrico, permette poi alle macchine di far spaziare le velocità di avanzamento in entrambi i sensi di marcia da fermo a 40 chilometri all’ora.


A dare energia al tutto provvede un pacco batteria di circa 50 chilowattora di capacità in grado, secondo la Casa, di dar luogo a un’autonomia fino a otto ore. Peccato che la Casa non spieghi in quali condizioni di lavoro tale autonomia potrebbe essere raggiunta. Sicuramente non operando a pieno carico visto che in tali condizioni, calcoli alla mano, l’autonomia si ridurrebbe a una sola ora. Stesso discorso per i tempi di ricarica. Stando ad Agri Eve si va da un minimo di due ore utilizzando una colonnina di ricarica a 22 chilowatt a un massimo di 10 ore utilizzando una rete domestica a tre chilowatt. In ogni caso fermi macchina prolungati che però possono essere superati sostituendo direttamente il pacco batterie esaurito con uno carico, operazione che sembrerebbe prevista e agevolata.

Tre diverse modalità di sterzo

Fatto salvo il sistema propulsivo originale, da un punto di vista operativo i trattori dovrebbero riprendere le soluzioni in essere sulle macchine prodotte da Pierre Trattori, marchio cui Agri Eve sembra essersi appoggiata per lo sviluppo dei propri modelli. A livello estetico i trattori sono in effetti pressoché identici e comune sembra essere anche il sistema di controllo della trasmissione tramite joystick con funzione “Automotive System” che permette la regolazione automatica della velocità in funzione delle condizioni di avanzamento della macchina.

Analogo ai trattori Pierre anche il sistema “Twin Steering System” che permette tre differenti modalità di sterzo: sulle sole ruote anteriori, tramite snodo dell’articolazione del telaio o con entrambi i sistemi, arrivando a offrire raggi si svolta di poco superiori a due metri. Le modalità possono essere gestite in automatico tramite il sistema “Automatic Steering”, mentre il telaio oscillante “Integral Steel Frame” permette una elevata compattezza integrando gli attacchi per un sollevatore posteriore a tre punti da due mila 400 chili di capacità e per un eventuale un sollevatore anteriore.

Altre analogie fra le macchine le potenze installate, i pesi in ordine di marcia, sui 20 quintali per la versione piattaforma e sui due mila 300 chili nella versione con cabina, e le masse rimorchiabili, pari a 60 quintali per le macchine dotate di sterzo tradizionale e 40 quintali per quelle dotate di carro articolato. Di fatto prestazioni teoriche interessanti che se confermate in campo, soprattutto a livello di autonomie e tempi di ricarica, e se abbinate a costi di acquisto vicini a quelli dei trattori tradizionali potrebbero rispondere alle esigenze della già citata agricoltura specializzata di pregio, ambito che però da un punto di vista prettamente commerciale avanza potenzialità ancora da verificare.

Compatti full electric

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